Nel quadro dei tagli generalizzati al sistema della Ricerca, colpisce particolarmente il blocco del Governo sul finanziamento dei prossimi censimenti dell'Istat.
Il 2011 sarà infatti l'anno del censimento della popolazione e delle abitazioni, lo strumento con il quale, ogni dieci anni, viene fotografato lo stato del Paese.
È la più grande indagine statistica in ogni paese civile del mondo, ma il ritardo con cui si sta affrontando la questione da parte governativa rischia di comprometterne la programmazione e la realizzazione.
Sembra quindi che l'intenzione del governo sia quella di continuare, dopo il taglio al bilancio dell'Istituto nazionale di statistica previsto per 30 milioni di euro, nell'opera di smantellamento della statistica pubblica e nella sottrazione, quindi, ai cittadini, dei dati raccolti e analizzati in maniera indipendente e professionale dall'ISTAT.
Ciò è ancora più paradossale, se si pensa che la procedura di infrazione che Eurostat potrebbe far partire contro l'Italia nel caso in cui non si realizzassero i prossimi censimenti condurrebbe ad una sanzione di entità ben maggiore del finanziamento richiesto.
Non vorrei che dietro il blocco dei finanziamenti ci sia l'intenzione di assestare un ulteriore duro colpo alla credibilità dell'ISTAT.
fonte : flcgil.it
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