Abitanti Equivalenti (AE)
Rappresentano l'unità di misura con cui è convenzionalmente espresso il carico inquinante organico
biodegradabile in arrivo all'impianto di depurazione, secondo l'equivalenza: 1 abitante equivalente = 60
grammi/giorno di BOD.
Gli abitanti equivalenti totali si suddividono in :
- abitanti equivalenti residenti - gli abitanti che hanno la dimora abituale nel territorio servito
dall’impianto di depurazione;
- abitanti equivalenti fluttuanti - gli abitanti che, pur non essendo residenti, sono presenti
occasionalmente sul territorio servito dall’impianto di depurazione;
- abitanti equivalenti industriali: il numero di abitanti equivalenti industriali può essere calcolato
considerando il carico inquinante sversato in fognatura esclusivamente da acque reflue industriali.
Abitanti equivalenti (AE) di progetto
Esprimono il carico inquinante biodegradabile per il quale l'impianto di depurazione è stato progettato.
Abitanti equivalenti (AE) effettivi
Esprimono il carico inquinante biodegradabile effettivamente defluito nell'impianto di depurazione.
Abitanti equivalenti urbani (Aetu)
Nella stima degli Abitanti equivalenti urbane (Aetu) sono considerate le acque reflue recapitate nella rete
fognaria prodotte da attività domestiche e ad esse assimilabili, compresi anche gli scarichi di attività
alberghiere, turistiche, scolastiche e di micro-imprese generalmente operanti all’interno dei centri urbani
(fino a 5 addetti), che presentano caratteristiche qualitative equivalenti al metabolismo umano o ad attività
domestiche e in cui gli inquinanti sono costituiti prevalentemente da sostanze biodegradabili.
Acqua addotta all’ingrosso
E' la quantità di acqua ad uso potabile addotta dalla rete acquedottistica per un uso diverso da quello di
alimentazione delle reti comunali di distribuzione dell’acqua potabile.
Acqua addotta nelle reti di distribuzione
E' la quantità di acqua ad uso potabile addotta dalla rete acquedottistica e/o proveniente da navi cisterna o
autobotti, in entrata nelle vasche di alimentazione (serbatoi, impianti di pompaggio, ecc.) delle reti comunali
di distribuzione dell’acqua potabile.
Acque bianche
Sono da considerarsi tali le acque reflue raccolte ed allontanate mediante rete fognaria provenienti da:
dilavamento meteorico, annaffiamento da giardini, orti, parchi pubblici o privati, acque sorgive.
Acque nere
Sono da considerarsi tali le acque reflue raccolte ed allontanate mediante rete fognaria:
- non indicate nella classificazione delle acque bianche, quali ad esempio quelle provenienti dai servizi
igienici, mense, cucine, da cicli produttivi, lavaggio pavimenti di opifici, etc.
- tutte quelle che pur rientrando nella categoria di acque bianche, per la loro peculiarità siano escludibili da
tale classificazione dall'Autorità competente, con provvedimento motivato, quali ad esempio le acque
meteoriche provenienti da aree inquinate.
Acqua erogata dalla rete di distribuzione dell’acqua potabile
E' la quantità di acqua ad uso potabile effettivamente consumata dai diversi utenti. Tale valore è costituito
dall’acqua consumata, misurata ai contatori dei singoli utenti, più la stima dell’acqua non misurata ma
consumata per diversi usi, come per esempio: luoghi pubblici (scuole, ospedali, caserme, mercati, ecc.),
fontane pubbliche, acque di lavaggio strade, innaffiamento di verde pubblico, idranti antincendio, ecc.
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Acqua immessa nella rete di distribuzione dell’acqua potabile
E' la quantità di acqua ad uso potabile addotta da acquedotti e/o proveniente da apporti diretti da opere di
captazione e/o derivazione, navi cisterna o autobotti, in uscita dalle vasche di alimentazione (serbatoi,
impianti di pompaggio, ecc.) della rete di distribuzione.
Acqua prelevata Quantità di acqua captata o derivata ad uso potabile da corpi idrici (acque sotterranee, corsi d’acqua
superficiali, laghi, bacini artificiali, acque marine o salmastre) attraverso specifiche opere di presa.
Acque reflue domestiche
Acque reflue provenienti da insediamenti di tipo residenziale e da servizi e derivanti prevalentemente dal
metabolismo umano e da attività domestiche.
Acque reflue industriali
Acque reflue provenienti da edifici od installazioni in cui si svolgono attività commerciali o di produzione di
beni, differenti qualitativamente dalle acque reflue domestiche e da quelle meteoriche di dilavamento,
intendendosi per tali anche quelle venute in contatto con sostanze o materiali, anche inquinanti, non connessi
con le attività esercitate nello stabilimento.
Acque reflue urbane
Il miscuglio di acque reflue domestiche, di acque reflue industriali, e/o di quelle meteoriche di dilavamento
convogliate in reti fognarie, anche separate, e provenienti da un agglomerato.
Ambito territoriale ottimale (Ato)
L’Ambito territoriale ottimale è una delimitazione del territorio nazionale definita dalle autorità regionali e
costituita allo scopo di organizzare la gestione unitaria dei servizi idrici di competenza delle Regioni (l.
36/1994). I confini degli Ato sono individuati principalmente in base ai seguenti criteri:
a) rispetto dell’unità del bacino idrografico, nonché della localizzazione delle risorse e dei loro vincoli; di
destinazione, anche derivanti da consuetudine, in favore dei centri abitati interessati;
b) superamento della frammentazione delle gestioni;
c) conseguimento di adeguate dimensioni gestionali, definite sulla base di parametri fisici, demografici,
tecnici e sulla base delle ripartizioni politico-amministrative;
d) creazione di un sistema tariffario che garantisca la copertura integrale dei costi di esercizio
e) di investimento per i servizi idrici integrati.
Autorità d’Ambito territoriale ottimale (AAto)
L’Autorità di ambito territoriale ottimale è il soggetto istituzionale a cui la riforma dei servizi idrici assegna
il compito di svolgere tutte le attività precedenti e successive all’affidamento del Sii (organizzazione
strutturale e amministrativa delle Autorità d’ambito, ricognizione degli impianti, definizione del Piano di
Ambito e della Convenzione di affidamento della gestione, affidamento e controllo della gestione, revisione
triennale della tariffa, ecc.). L’insediamento delle Autorità d’ambito per ciascun Ato avviene con specifiche
leggi regionali.
29/01/10
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