20/01/10

Un vecchio articolo del 2007 parlava del mondo di internet

"Censimento online: la Rete è sovraffollata, entro il 2010 domini in crisi"


Anche il Web soffre la crisi degli alloggi. E' lo studio della University of Southern California a rilanciare il problema dell'assegnazione dei domini online: attualmente esistono 2,8 miliardi di domini attivi, individuati grazie al primo censimento mai realizzato online, e si prevede che entro il 2010 la Rete comincerà a soffrire problemi di sovraffollamento.

Gli indirizzi disponibili nell'attuale architettura della Rete non sono infiniti: ne sono stati calcolati oltre quattro miliardi e, come dicevamo, solo un miliardo e duecentomila sono ancora liberi. Per espandersi la Rete dovrà evolversi e i metodi per farlo sono ancora allo studio degli esperti.

Ecco la mappa del Web realizzata dall'ISI (Information Science Institute) della University of Southern California; nella seconda parte del post i dettagli della ricerca coordinata da John Heidemann, il primo censimento online realizzato negli ultmi 20 anni. Un esperimento simile risale al 1982, quando Internet contava solo 351 indirizzi occupati.

Lo scopo della ricerca era appunto mappare il Web per indagarne le possibilità di espansione e studiare le modalità di diffusione di virus e attacchi informatici. Il risultato è la mappa che vedete qui sopra, realizzata grazie a quasi 3 miliardi di ping effettuati in 62 giorni.

Il team dell'ISI ha inviato un ping a singolo indirizzo del Web, ossia ha studiato quanto tempo impiega un pacchetto di informazioni per raggiungere ogni località di Internet e ne ha analizzato la risposta. Da miliardi di questi soggetti sono stati ricevuti feedback positivi, il 61% dei ping non ha avuto risposta e un'alta percentuale è risultata "occupata" presumibilmente a causa di firewall che hanno bloccato il ping.

A partire da questi dati è stata stesa la mappa di cui sopra e di conseguenza è stata realizzata la proiezione secondo la quale nel 2010 il Web comincerà ad essere davvero troppo piccolo per rispondere alle richieste dei nuovi indigeni digitali. Torna attuale la necessità di passare a un nuovo protocollo, l'IPv6, ossia la sesta generazione dell'Internet Protocol, che potrà gestire un maggior numero di indirizzi rispetto alle precedenti, stimato per 3,4 × 10 alla 38 indirizzi, e riunifcherà alcuni protocolli prima gestiti separatamente.

Un passo avanti atteso da tempo sul Web che, sembra strano dirlo, non è infinito.
Qui trovate i risultati della ricerca pubblicati (online ovviamente) dall'ISI che ha realizzato la mappa del Web da questo schema molto (poco) 2.0.

fonte: http://hightech.blogosfere.it

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