TV: PROVA DEL CUOCO;RICETTA CARNE GATTO, STOP A BIGAZZI/ANSA
(ANSA) - ROMA, 15 FEB - Ricetta a base di carne di gatto alla Prova del cuoco su Raiuno e, oggi, Beppe Bigazzi e' stato sospeso dalla trasmissione. ''Sono stato frainteso'', ha detto l'esperto, da dieci anni volto popolare della trasmissione. ''C'e' un video del programma che parla da solo, non vorrei aggiungere altro''. ''Devo parlare, chiarire con la Rai''. L'annuncio della sospensione lo ha dato nella puntata odierna la conduttrice della trasmissione, Elisa Isoardi. La decisione e' arrivata dopo le proteste di Verdi, animalisti e del sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, ''Un episodio inaudito e di una gravita' assoluta'', ha detto Francesca Martini, che ha ipotizzato estremi di reato, visto che gli animali d'affezione sono protetti per legge. Secondo la ricostruzione di Cristina Morelli, responsabile diritti animali del Sole che Ride, in una puntata della scorsa settimana (secondo Morelli il 10 febbraio) Bigazzi spiego' una ricetta a base di gatto, definendolo 'molto piu' buono di altri animali' invitando 'a gustare la carnina bianca di gatto'. Anche l'Ente nazionale protezione animali aveva incaricato un avvocato per agire contro Bigazzi e contro la trasmissione. Ora da Verdi ed Enpa soddisfazione per la sospensione tempestiva e giusta ma, sottolinea Morelli ''doverosa''. Ma non basta. ''Quanto accaduto durante una trasmissione in onda su un canale televisivo del servizio pubblico e' di una gravita' assoluta. Mi riservo di intraprendere ogni azione del caso e - ha annunciato il sottosegretario Martini - scrivero' all' Autorita' Garante e al Direttore generale dell' Azienda affinche' vengano presi provvedimenti severi di fronte a dichiarazioni non solo illecite ma anche lesive di una sensibilita', fortunatamente sempre crescente, dei cittadini nei confronti degli animali''. I gatti sono animali d'affezione tutelati dalla legge 281 del 1991 che nell'art.1 comma 1 recita: 'Lo Stato promuove e disciplina la tutela degli animali di affezione, condanna gli atti di crudelta' contro di essi, i maltrattamenti ed il loro abbandono, al fine di favorire la corretta convivenza tra uomo e animale e di tutelare la salute pubblica e l'ambiente'. Inoltre la Convenzione europea di Strasburgo per la protezione degli animali da compagnia reca norme particolarmente severe per la loro protezione, ha ricordato Martini. ''Ai responsabili di quanto accaduto - ha proseguito Martini - potrebbe venire imputato il delitto di istigazione a delinquere previsto dall'art. 414 del Codice Penale, in quanto l'art. 544-bis dello stesso Codice Penale sancisce che 'chiunque, per crudelta' o senza necessita', cagiona la morte di un animale e' punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi'''. ''La magnificazione della bonta' della carne felina e l' incoraggiamento al suo consumo, tanto piu' in una trasmissione di grande ascolto - ha sottolineato il sottosegretario alla Salute - rappresentano l'esaltazione di un fatto di reato poiche' tale condotta e' di per se' idonea all' imitazione''. Risponde Bigazzi: ''Dico solo che ho parlato nella puntata di giovedi' grasso di un proverbio delle mie parti. A berlingaccio - il carnevale in dialetto ndr - chi non ha ciccia ammazza il gatto. Evidentemente qualcuno ha voluto capire che ho invitato a mangiare carne di gatto, ma e' follia''. Il 17 febbraio prossimo si celebra in tutto il mondo la festa del gatto. In Italia, secondo il censimento 2008 dell' Associazione italiana difesa animali e ambiente, sono 5,9 milioni i gatti di proprieta' mentre i randagi non supererebbero i 2,7 milioni. Un vero esercito che ha la sua base strategica in Lombardia con 997mila gatti tra le mura domestiche e 211mila senza padrone. Al secondo posto il Lazio con circa 917mila animali 'casalinghi' e 401mila randagi e al terzo l' Emilia Romagna con circa 648mila unita', oltre a 96.800 in liberta'. (ANSA). GU
15/02/10
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