15/01/10

Riprende la crescita della popolazione e a ritmi superiori alla media europea


UNO SGUARDO D'INSIEME

La dinamica di crescita costante e accelerata della popolazione osservata a partire dagli anni 2000, a fronte di una ripresa delle nascite e a seguito dei processi di regolazione degli immigrati, continua a seguire un andamento positivo. Il tasso di variazione medio annuo calcolato fra il 2001 e il 2008 si attesta allo 0,7 per cento e la popolazione è cresciuta nello stesso periodo da quasi 57 a oltre 60 milioni di residenti.
DEFINIZIONI UTILIZZATE

L’indicatore proposto misura la crescita, riportata in media annua, della popolazione residente rispetto a un intervallo temporale definito. Questo indicatore, oltre a essere una misura prettamente demografica, fornisce anche un’indicazione indiretta sulla vitalità complessiva di un paese.
L'ITALIA NEL CONTESTO EUROPEO

Con il 12 per cento degli oltre 499 milioni di abitanti dell’Unione europea, l’Italia rappresenta il quarto paese per importanza demografica dopo Germania (82,3 milioni), Francia (64,4 milioni) e Regno Unito (61,6 milioni). Nel 2001-2008 l’Italia occupa la settima posizione rispetto al tasso di variazione medio annuo della popolazione complessiva e si colloca, con lo 0,75 per cento, nettamente al di sopra della media Ue27 (0,48 per cento). Sopra l’Italia troviamo a breve distanza la Francia (0,78 per cento) mentre quattro paesi si discostano nettamente dagli altri: Lussemburgo (1,69 per cento), Spagna (1,79 per cento), Cipro (1,87 per cento) e Irlanda (2,21 per cento).

Sul fronte opposto, presentano segno negativo quasi tutti i paesi di nuova adesione, anche in conseguenza di accentuate dinamiche migratorie verso i paesi Ue15.
L'ITALIA E LE SUE REGIONI

Oltre un terzo della popolazione italiana è concentrata in tre regioni: Lombardia (16,2 per cento), Campania (9,7 per cento) e Lazio (9,4 per cento). Con riferimento alle quattro grandi ripartizioni geografiche il Mezzogiorno è ancora l’area più popolata del Paese con il 34,7 per cento degli abitanti, seguita dal Nord-ovest con il 26,5 per cento. Il Mezzogiorno, in controtendenza rispetto al passato, è l’area che, nel periodo considerato, è cresciuta meno (0,2 per cento), mentre è la ripartizione del Centro che fa registrare il maggiore tasso medio annuo di crescita (1,1 per cento).

Il Lazio è la regione con i maggiori incrementi medi annui (1,4), seguita dalla provincia autonoma di Trento e dall’Emilia Romagna (entrambe 1,2).

Sono invece solo due le regioni caratterizzate da segni negativi nella crescita della popolazione: la Calabria in misura più lieve e la Basilicata (-0,2) in modo più accentuato.

Si rilevano poi alcune differenziazioni di genere. Anche se numericamente le donne sono più degli uomini (30,7 milioni contro 29,0 milioni), la popolazione maschile cresce più di quella femminile: 0,8 per cento contro 0,7 per cento.

fonte: http://noi-italia.istat.it

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